La nostra storia
Nei primi anni ’90 un gruppetto di genitori, mosso dal desiderio di far divertire i propri figli, che frequentavano la scuola materna di Ospedaletto di Gemona del Friuli, decise di mettersi in gioco.
L’idea di partenza fu quella di interpretare, attraverso il teatro, i classici della Walt Disney e così tutto cominciò, un po’ per scherzo, un po’ per amore.
Il piccolo gruppo di genitori fu un’unione di talenti dove, oltre agli attori, c’era chi si occupava della sartoria, chi della creazione degli scenari, chi del trucco e parrucco, chi delle luci e dei suoni; il tutto sotto la guida della regista Lilia Pascolo, la scrittrice dei copioni e l’ideatrice degli spettacoli.
Anno dopo anno il gruppetto diventò una vera compagnia teatrale amatoriale e così giunse il momento di darsi un’identità artistica.
Il nome Merybi sta per Maria Bruna, una suora, insegnante della scuola materna, che fin da subito sostenne il progetto dei genitori facendo il tifo soprattutto nei momenti di difficoltà.
Suor Maria Bruna diede coraggio, fiducia e determinazione per proseguire uniti nell’intento di fare del bene e dare un buon esempio non solo ai propri figli, ma alle generazioni future.
E cosi nel 1995 la prima rappresentazione fu “La Bella addormentata nel bosco”. A quei tempi gli spettacoli si svolgevano all’interno della scuola materna con palchi allestiti provvisoriamente e sipari improvvisati da tendoni non propriamente adatti, comunque frutto dell’ingegno dei genitori.
Ovviamente gli ingressi erano liberi e le offerte erano destinate alla gestione e al supporto della scuola materna.
L’anno successivo fu la volta di “Peter Pan”, interpretato da una mamma dal fisico minuto; si, perché Peter doveva volare!
Un grosso cavo d’acciaio fissato ai lati delle pareti e la polvere magica di Trilly resero il tutto possibile, facendo emozionare gli spettatori, soprattutto i nostri bambini che, assiepati sotto il palco, guardavano il loro idolo sfrecciare sopra le loro testoline!
Nel 1997 tocca ad un altro classico Disney: “Cenerentola”, accompagnata dai simpatici topolini Gas Gas e Giac e dalla fata smemorina, caratterizzata dal suo grosso pancione, che in questo caso non era finto, poiché 15 giorni dopo lo spettacolo avrebbe partorito un riccioluto bambinello.
Questa rappresentazione andò in scena anche nel teatro di Sutrio, su esplicito invito del parroco di Ospedaletto, Don Giovanni Straulino, originario del paese carnico.
La fatina non era disponibile e un volonteroso papà la sostituì, ma non aveva considerato l’emozione da palcoscenico che gli fece dimenticare tutte le battute e solo un timido “bibidi bobidi bu” usci dalla sua bocca.
E dire che perfino i bambini in coro gli suggerivano le battute!
Nel 1998 la regista decise di cambiare genere: portò in scena “La Corrida – dilettanti allo sbaraglio” tratto da un programma molto amato dalle famiglie e che ben si prestava a varie esibizioni, dove ogni protagonista rappresentava qualcosa di suo.
Sul palco c’erano il maestro Pregadio, Corrado, la valletta – interpretata dalla regista nella sua unica apparizione nel ruolo di attrice – ed era, ovviamente, presente il semaforo che, alla fine di ogni performance, dava il via alle espressioni di approvazione o dissenso del pubblico.
Tra le varie esibizioni ricordiamo il tenore con la canzone “Vincerò”, i fratelli maggiori dei piccoli bimbi con il balletto dei Backstreet Boys e con la canzone “Hanno ucciso l’uomo ragno”, i Ricchi e Poveri e cinque improbabili ballerine, interpretate da alcuni papà, che si sono esibite in altrettanto improbabili balletti: cancan, raspa e la morte del cigno.
Tante sane risate da parte dei piccini, ma soprattutto dei nonni, i nostri genitori, che tifavano per noi.
Nel 2000 si torna alle origini con un classico della Disney: “Robin Hood”.
La sala della scuola materna comincia ad essere un po’ stretta per la numerosa compagnia; decidiamo quindi di esibirci nella capiente sala parrocchiale del Glemonensis, che sarà, per diversi anni, la sede della maggior parte dei nostri spettacoli.
Da quel momento le offerte vengono destinate non solo alla scuola materna di Ospedaletto, ma anche ad altre strutture o Enti che operano nel sociale o nella sanità.
Nel 2002 va in scena “La bella e la bestia”.
In questa rappresentazione, con l’esperienza maturata, la scenografia assume maggiore risalto e non ci si accontenta più di scenari improvvisati.
Piatti, forchette, coltelli e tazzine si muovono armoniosi sul palco assieme allo spolverino, all’armadio, al candelabro e all’orologio, che prendono vita e interagiscono con la dolce Belle.
Questo spettacolo negli anni a venire è stato portato in scena più volte e in diversi teatri.
La compagnia di anno in anno aumenta di attori e di persone che vogliono in qualche modo esserci per partecipare, condividere la bellezza dello stare insieme, divertirsi e far divertire.
La regista ha quindi il compito di trovare la parte più adatta per ognuno dei suoi attori, che si tratti di un topolino o di un gattaccio randagio.
Nel 2008 è la volta de “Gli Aristogatti“, con i piccoli Minou, Matisse e Bizet, la mamma Duchessa, il simpatico topolino Groviera, l’allegra banda di gatti randagi e il maggiordomo Edgar che non accetta che l’eredità di Madame venga destinata ai mici di casa.
Nel 2010 va in scena lo stesso spettacolo cambiando leggermente il titolo, che diventa “Gli Aristomatti”.
Nel 2013 si ripropone il “Robin Hood” che tanto ha divertito i bimbi e che facevano il tifo per lui nei combattimenti contro lo sceriffo di Nottingham.
I protagonisti vengono interpretati proprio da quei bambini che, con gli occhioni sparati, stavano sotto il palco nel lontano 2000 e che ballavano sulle note dei Backstreet Boys.
Altri bimbi, più piccoli, saranno sul palco assieme a mamma e papà per piccole parti o comparse.
Per i genitori, fondatori della compagnia, recitare con i propri figli è una grandissima soddisfazione ed emozione.
Arriviamo al 2019 e la regista decide, un po’ a malincuore, di abbandonare gli spettacoli per bambini, per dedicarsi a rappresentazioni destinate ad un pubblico più adulto.
Sulle tracce del Mamma Mia ambientato in Grecia, va in scena un musical, adattato e trasportato in Friuli: Mamma Mia – Ce Spetacul.
Molti dialoghi e battute sono in friulano. È un modo per mantenere viva e vivace la nostra lingua e farla utilizzare anche dalle generazioni più giovani.
Oggi la compagnia teatrale Merybi vede i genitori diventare nonni e i figli diventare genitori; infatti i componenti attuali sono 43, di cui 11 figli dei fondatori, tutti insieme uniti dalla grande passione per il teatro.
Siamo sicuri che, ben presto, la regista troverà anche una parte ai nostri nipotini e allora recitare sul palco tutti assieme sarà fantastico.
Suor Maria Bruna, trasferitasi a Roma da parecchi anni, continua ad essere la tifosa numero uno della compagnia.
Prima che il sipario si apra e lo spettacolo abbia inizio, il motto della Merybi echeggia tra i camerini. Prorompente e carico di quell’emozione di chi ama ciò che fa, recita così: “comunque vada sarà un successo!”
La nostra storia
Nei primi anni ’90 un gruppetto di genitori, mosso dal desiderio di far divertire i propri figli, che frequentavano la scuola materna di Ospedaletto di Gemona del Friuli, decise di mettersi in gioco.
L’idea di partenza fu quella di interpretare, attraverso il teatro, i classici della Walt Disney e così tutto cominciò, un po’ per scherzo, un po’ per amore.
Il piccolo gruppo di genitori fu un’unione di talenti dove, oltre agli attori, c’era chi si occupava della sartoria, chi della creazione degli scenari, chi del trucco e parrucco, chi delle luci e dei suoni; il tutto sotto la guida della regista Lilia Pascolo, la scrittrice dei copioni e l’ideatrice degli spettacoli.
Anno dopo anno il gruppetto diventò una vera compagnia teatrale amatoriale e così giunse il momento di darsi un’identità artistica.
Il nome Merybi sta per Maria Bruna, una suora, insegnante della scuola materna, che fin da subito sostenne il progetto dei genitori facendo il tifo soprattutto nei momenti di difficoltà.
Suor Maria Bruna diede coraggio, fiducia e determinazione per proseguire uniti nell’intento di fare del bene e dare un buon esempio non solo ai propri figli, ma alle generazioni future.
E cosi nel 1995 la prima rappresentazione fu “La Bella addormentata nel bosco”. A quei tempi gli spettacoli si svolgevano all’interno della scuola materna con palchi allestiti provvisoriamente e sipari improvvisati da tendoni non propriamente adatti, comunque frutto dell’ingegno dei genitori.
Ovviamente gli ingressi erano liberi e le offerte erano destinate alla gestione e al supporto della scuola materna.
L’anno successivo fu la volta di “Peter Pan”, interpretato da una mamma dal fisico minuto; si, perché Peter doveva volare!
Un grosso cavo d’acciaio fissato ai lati delle pareti e la polvere magica di Trilly resero il tutto possibile, facendo emozionare gli spettatori, soprattutto i nostri bambini che, assiepati sotto il palco, guardavano il loro idolo sfrecciare sopra le loro testoline!
Nel 1997 tocca ad un altro classico Disney: “Cenerentola”, accompagnata dai simpatici topolini Gas Gas e Giac e dalla fata smemorina, caratterizzata dal suo grosso pancione, che in questo caso non era finto, poiché 15 giorni dopo lo spettacolo avrebbe partorito un riccioluto bambinello.
Questa rappresentazione andò in scena anche nel teatro di Sutrio, su esplicito invito del parroco di Ospedaletto, Don Giovanni Straulino, originario del paese carnico.
La fatina non era disponibile e un volonteroso papà la sostituì, ma non aveva considerato l’emozione da palcoscenico che gli fece dimenticare tutte le battute e solo un timido “bibidi bobidi bu” usci dalla sua bocca.
E dire che perfino i bambini in coro gli suggerivano le battute!
Nel 1998 la regista decise di cambiare genere: portò in scena “La Corrida – dilettanti allo sbaraglio” tratto da un programma molto amato dalle famiglie e che ben si prestava a varie esibizioni, dove ogni protagonista rappresentava qualcosa di suo.
Sul palco c’erano il maestro Pregadio, Corrado, la valletta – interpretata dalla regista nella sua unica apparizione nel ruolo di attrice – ed era, ovviamente, presente il semaforo che, alla fine di ogni performance, dava il via alle espressioni di approvazione o dissenso del pubblico.
Tra le varie esibizioni ricordiamo il tenore con la canzone “Vincerò”, i fratelli maggiori dei piccoli bimbi con il balletto dei Backstreet Boys e con la canzone “Hanno ucciso l’uomo ragno”, i Ricchi e Poveri e cinque improbabili ballerine, interpretate da alcuni papà, che si sono esibite in altrettanto improbabili balletti: cancan, raspa e la morte del cigno.
Tante sane risate da parte dei piccini, ma soprattutto dei nonni, i nostri genitori, che tifavano per noi.
Nel 2000 si torna alle origini con un classico della Disney: “Robin Hood”.
La sala della scuola materna comincia ad essere un po’ stretta per la numerosa compagnia; decidiamo quindi di esibirci nella capiente sala parrocchiale del Glemonensis, che sarà, per diversi anni, la sede della maggior parte dei nostri spettacoli.
Da quel momento le offerte vengono destinate non solo alla scuola materna di Ospedaletto, ma anche ad altre strutture o Enti che operano nel sociale o nella sanità.
Nel 2002 va in scena “La bella e la bestia”.
In questa rappresentazione, con l’esperienza maturata, la scenografia assume maggiore risalto e non ci si accontenta più di scenari improvvisati.
Piatti, forchette, coltelli e tazzine si muovono armoniosi sul palco assieme allo spolverino, all’armadio, al candelabro e all’orologio, che prendono vita e interagiscono con la dolce Belle.
Questo spettacolo negli anni a venire è stato portato in scena più volte e in diversi teatri.
La compagnia di anno in anno aumenta di attori e di persone che vogliono in qualche modo esserci per partecipare, condividere la bellezza dello stare insieme, divertirsi e far divertire.
La regista ha quindi il compito di trovare la parte più adatta per ognuno dei suoi attori, che si tratti di un topolino o di un gattaccio randagio.
Nel 2008 è la volta de “Gli Aristogatti“, con i piccoli Minou, Matisse e Bizet, la mamma Duchessa, il simpatico topolino Groviera, l’allegra banda di gatti randagi e il maggiordomo Edgar che non accetta che l’eredità di Madame venga destinata ai mici di casa.
Nel 2010 va in scena lo stesso spettacolo cambiando leggermente il titolo, che diventa “Gli Aristomatti”.
Nel 2013 si ripropone il “Robin Hood” che tanto ha divertito i bimbi che facevano il tifo per lui nei combattimenti contro lo sceriffo di Nottingham.
I protagonisti vengono interpretati proprio da quei bambini che, con gli occhioni sparati, stavano sotto il palco nel lontano 2000 e che ballavano sulle note dei Backstreet Boys.
Arriviamo al 2019 e la regista decide, un po’ a malincuore, di abbandonare gli spettacoli per bambini, per dedicarsi a rappresentazioni destinate ad un pubblico più adulto.
Sulle tracce del Mamma Mia ambientato in Grecia, va in scena un musical, adattato e trasportato in Friuli: Mamma Mia – Ce Spetacul.
Molti dialoghi e battute sono in friulano. È un modo per mantenere viva e vivace la nostra lingua e farla utilizzare anche dalle generazioni più giovani.
Oggi la compagnia teatrale Merybi vede i genitori diventare nonni e i figli diventare genitori; infatti i componenti attuali sono 43, di cui 11 figli dei fondatori, tutti insieme uniti dalla grande passione per il teatro.
Siamo sicuri che, ben presto, la regista troverà anche una parte ai nostri nipotini e allora recitare sul palco tutti assieme sarà fantastico.
Suor Maria Bruna, trasferitasi a Roma da parecchi anni, continua ad essere la tifosa numero uno della compagnia.
Prima che il sipario si apra e lo spettacolo abbia inizio, il motto della Merybi echeggia tra i camerini. Prorompente e carico di quell’emozione di chi ama ciò che fa, recita così: “comunque vada sarà un successo!”